Autismo: come riconoscerlo e quali sono i segnali da osservare

come riconoscere l'autismo

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che ha esordio nei primi 3 anni di vita del bambino e comporta deficit nell’area del linguaggio, della comunicazione e dell’interazione sociale e la presenza di comportamenti ristretti e ripetitivi

Una diagnosi precoce di autismo è fondamentale per ottenere risultati positivi nell’intervento. Intervenire precocemente può favorire la probabilità che il bambino e poi l’adulto con autismo e la sua famiglia possano raggiungere una qualità della vita migliore rispetto ad un intervento tardivo a parità di condizioni.

Prendere in carico dei bambini ad un’età in cui alcuni processi di sviluppo e di apprendimento sono in fase di formazione può aiutare ad ottenere risultati positivi nell’area del linguaggio, delle abilità sociali e adattive e nel comportamento, migliorando così la prognosi del disturbo.

Ai fini di una diagnosi precoce risulta essere fondamentale aiutare i genitori a osservare e riconoscere quei segnali che possono far ipotizzare la presenza di un disturbo dello spettro autistico.

Le caratteristiche dell'autismo

Il DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) descrive l’autismo come uno spettro in quanto si può manifestare con differenti livelli di gravità e condizioni; alcuni bambini con autismo presentano solo lievi danni, altri invece hanno molti ostacoli da superare e manifestazioni molto gravi ed è per questo che  attualmente si preferisce parlare di Disturbi dello Spettro Autistico (ASD).

Nonostante la combinazione dei sintomi e dei deficit possa variare da bambino a bambino è possibile riconoscere dei segnali tipici dell’autismo fin dalla più tenera età.

La diagnosi di autismo si basa sull’osservazione delle modalità di comportamento, socializzazione e comunicazione del bambino:

  • Abilità Sociali: le difficoltà nell’area dell’interazione sociale sono l’elemento distintivo di questo disturbo. I bambini possono sembrare disinteressati all’ambiente e alle persone circostanti, spesso si isolano, hanno grosse difficoltà o non riescono a giocare con altri bambini, a iniziare una conversazione, a fare amicizia.

  • Comunicazione: i bambini con autismo hanno difficoltà sia nella comunicazione verbale (linguaggio parlato) sia in quella non verbale (espressioni facciali, gesti, postura del corpo) e talvolta presentano una così grave compromissione del linguaggio tanto da non raggiungere la competenza verbale. Le difficoltà nella comunicazione e nel linguaggio ostacolano fortemente lo sviluppo delle abilità sociali già fortemente deficitarie. I bambini con ASD hanno difficoltà a conversare, a comprendere le espressioni facciali nelle altre persone, presentano un linguaggio bizzarro e ripetitivo e talvolta espressioni facciali e gesti che possono sembrare inadeguati o non corrispondenti alla comunicazione verbale.

  • Comportamenti, attività e interessi ristretti e ripetitivi: per interessi ristretti si intende che i bambini con autismo possono rivolgere particolare attenzione a parti di oggetti o giochi, ad esempio le ruote di una macchinina, o a oggetti/elementi che a noi possono risultare bizzarri. Solitamente presentano poi schemi di comportamento rigidi e ripetitivi o comportamenti auto-stimolanti, come sfarfallare o battere le mani e le braccia o dondolarsi.

I segni tipici di un disturbo dello spettro autistico possono essere confusi con problemi uditivi o con disturbi del linguaggio, è perciò importante che i genitori che individuano nel proprio bambino i segnali qui sotto descritti si rivolgano al pediatra e ad uno specialista esperto per fare uno screening approfondito che determini la diagnosi.

I sintomi più evidenti di un ASD vengono individuati attorno ai 18-36 mesi ovvero nel momento in cui diventano più evidenti i deficit rispetto alle fasi di sviluppo normo tipico. In questa fase dello sviluppo il bambino dovrebbe acquisire e sviluppare il linguaggio verbale, manifestare comportamenti di esplorazione dell’ambiente circostante e curiosità verso i pari e le persone attorno a lui, questo solitamente non succede o risulta deficitario nei bambini con autismo.

Sicuramente, in questa fase, sono i genitori che hanno maggiori probabilità di cogliere i segnali di un sospetto autismo grazie ad un attento monitoraggio dello sviluppo dei propri figli.

Partendo dalle aree coinvolte nell’autismo e in base all’età del bambino possiamo costruire un elenco dei segnali da osservare; tenendo conto che, data la grande varietà nella sintomatologia, non bisogna aspettarsi che siano presenti tutti gli indicatori affinché si possa ritenere opportuno procedere con un approfondimento psicodiagnostico.

Come riconoscere l'autismo: i segnali più comuni

Gli indicatori precoci (0-24 mesi)

I segnali che possono indicare la presenza di un ASD nei primissimi anni di vita possono essere complicati da cogliere dal momento che non si manifestano come presenza di comportamenti strani, deficitari o atipici ma piuttosto come assenza di comportamenti tipici delle tappe di sviluppo evolutivo dei bambini.

Proviamo quindi a capire quali sono le tappe di sviluppo normo tipico dai 0 ai 24 mesi e a vedere cosa succede in un bambino con ASD.

Da 0 a 6 mesi

Sviluppo normo tipico

  • Contatto oculare: fin dai primi mesi il bambino ricerca e mantiene il contatto oculare con i caregivers e segue con lo sguardo gli oggetti in movimento
  • Sorriso sociale: il bambino risponde al sorriso dei caregivers  il più delle voltea
  • ASD

    • Non avviene e non viene mantenuto il contatto oculare
    • Difficoltà a seguire con lo sguardo oggetti in movimento
    • Assenza di grandi sorrisi o espressioni di gioia e calore

    Tra i 6 e i 12 mesi

    Sviluppo normo tipico

    • Orientamento a suoni
    • Sviluppo di varie espressioni facciali (gioia, rabbia, tristezza, paura)
    • Lallazione/farfugliamento
    • Pointing: il bambino rivolge  l’attenzione in base allo sguardo dei caregiver o ai loro gesti

    ASD

  • Il bambino non emette suoni e non risponde ad essi
  • Non sorride e non emette altre espressioni facciali
  • Assenza di “gorgoglii” o di “baby talk”
  • Mancanza di attenzione condivisa, non orientano lo sguardo in base ai gesti o allo sguardo del caregiver
  • Difficoltà a seguire con lo sguardo il movimento di indicare delle altre persone
  • 12-18 mesi

    SVILUPPO NORMO TIPICO

  • Prime parole
  • Gesti comunicativi (muovere la testa per dire no, muovere la mano per salutare, tendere le braccia per essere preso in braccio)
  • Il bambino inizia a rispondere al proprio nome
  • Inizia a camminare
  • ASD

  • Assenza di parole o poche parole ripetute
  • Il bambino non emette gesti comunicativi (come puntare, tendere le braccia) e non risponde ad essi
  • Non risponde al proprio nome
  • Non cammina o presenta un forte ritardo nella deambulazione
  • 18-24 mesi

    SVILUPPO NORMO TIPICO

  • Prime frasi (2 o 3 parole)
  • Vocabolario in continua  espansione
  • Inizio del gioco simbolico, del “far finta che…” (es. dare da mangiare alla bambola, fare benzina alla macchinina)
  • ASD

  • Assenza di frasi o ripetizione di frasi sentite
  • Vocabolario ristretto
  • Mancanza del gioco simbolico
  • Indicatori di autismo in bambini dai 2 anni in poi

    Dai due anni, i segnali tipici di un ASD cominciano a essere più facilmente riconoscibili poiché diventano più evidenti e impattanti, anche nella quotidianità familiare, sia i deficit rispetto alle tappe di sviluppo normo tipico, sia la presenza di comportamenti “strani” e atipici.

    Abilità sociali: sviluppo normo tipico

    • Il bambino ricerca attenzione e contatto dai caregiver e dalle persone attorno a lui
    • Ricerca l’interazione con gli altri bambini
    • Gioca con altri bambini
    • Utilizza il gioco simbolico e di finzione, anche in gruppo
    • Imita comportamenti degli adulti e degli altri bambini
    • Mostra interesse verso i discorsi degli adulti, esplora l’ambiente circostante

    Abilità sociali: ASD

    • Sembra disinteressato alle altre persone o all’ambiente circostante
    • Sembra non sentire quando gli altri gli parlano
    • Assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
    • Difficoltà a esternare manifestazioni di affetto o a riceverle da altre persone
    • Preferisce non essere toccato
    • Ha difficoltà a entrare in contatto con altri bambini, giocare o farsi amici
    • Non si impegna in giochi di finzione, in giochi di gruppo, non imita gli altri, o non usa i giochi in modo creativo
    •  Assenza del comportamento imitativo

    Linguaggio: sviluppo normo tipico

    • Formula frasi sempre più complesse e il suo vocabolario diventa sempre più ampio
    • Impara a fare richieste e a comunicare bisogni e desideri
    • Utilizza toni con ritmi e intensità di voce differenti in base al contesto e a ciò che vuole comunicare
    • È sempre più competente nel rispondere adeguatamente a domande e richieste
    • Coglie “lo scherzo” in base al tono della voce, l’ironia e il sarcasmo

    Linguaggio: ASD

    • Inizia a parlare tardi o non parla affatto
    • Utilizza un tono di voce atipico, o per ritmo o per intensità
    • Ripete le stesse parole o frasi più e più volte
    • Risponde alle domande ripetendo la domanda e non formulando la risposta
    • Può riferirsi a sé stesso in terza persona
    • Usa il linguaggio in modo scorretto (errori grammaticali, parole sbagliate)
    • Ha difficoltà a comunicare bisogni e desideri
    • Ha difficoltà a richiedere aiuto o oggetti/attività desiderati
    • Non comprende semplici istruzioni, richieste e domande
    • Interpreta ciò che gli viene detto in modo molto letterale (non coglie l’ironia e il sarcasmo)

    Comunicazione non verbale: sviluppo normo tipico

    • Comunicazione verbale e espressioni facciali, gesti e postura sono coerenti
    • Mantiene il contatto oculare
    • Comprende emozioni e pensieri altrui cogliendo le espressioni facciali e “leggendo il contesto”
    • Utilizza e comprende i gesti simbolici e condivisi (scuotere la testa per dire no, mettere la mano a pugno e alzare il pollice per dire ok etc. etc.)

    Comunicazione non verbale: ASD

    • Evita il contatto oculare
    • Usa espressioni facciali che non sono coerenti con ciò che sta dicendo
    • Non coglie il significato delle espressioni facciali degli altri
    • Ha una gestualità molto limitata (per esempio difficilmente indica ciò che desidera)
    • Può reagire in modo inusuale ovvero con stereotipie o con comportamenti autolesionistici, ad alcuni stimoli visivi, uditivi, oppure ad alcuni sapori e consistenze

    Altri segnali tipici che si manifestano a livello di comportamenti ristretti, rigidi, ripetitivi e stereotipati possono essere:

    • Segue routine rigide (per esempio: insiste per fare sempre la stessa strada in macchina per andare a scuola)
    • Ha difficoltà ad adattarsi a qualunque cambiamento nella giornata (mangiare a un orario diverso dal solito) o nell’ambiente (spostamento di mobili)
    • Mostra un attaccamento inusuale a oggetti o giochi particolari
    • Allinea in modo ossessivo gli oggetti o li sistema con un certo ordine prestabilito
    • Mostra interesse per alcuni argomenti specifici
    • Impegna molto tempo a sistemare giochi e oggetti in modi specifici
    • Mostra interesse per il movimento degli oggetti
    • Ripete le stesse azioni o movimenti più e più volte

    Cosa fare se si individuano dei segnali tipici di un ASD?

    Se come genitori sospettate che il vostro bambino possa avere un disturbo dello spettro autistico potete rivolgervi al vostro pediatra di fiducia per un primo screening che possa escludere problemi organici (es. sordità). Esclusi problemi organici è bene rivolgersi per una valutazione esaustiva dell'autismo ad uno specialista o ad una equipe specializzata. Gli specialisti solitamente coinvolti nel processo diagnostico e in un programma di intervento sull’autismo sono:

    • Neuropsichiatri infantili
    • Psicologi ad orientamento cognitivo-comportamentale
    • Logopedisti
    • Neurologi dell’età evolutiva
    • Educatori specializzati

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    Bibliografia

    • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders - fifth edition (DSM-5). Washington DC: APA.
    • Barbaro, J., & Dissanayake, C. (2009). Autism spectrum disorders in infancy and toddlerhood: a review of the evidence on early signs, early identification tools, and early diagnosis. Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics, 30(5), 447-459.
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    • Zwaigenbaum, L., Bauman, M. L., Stone, W. L., Yirmiya, N., Estes, A., Hansen, R. L., et al. (2015). Early identification of autism spectrum disorder: recommendations for practice and research. Pediatrics, 136 (Supplement 1), S10-S40.

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