La depressione è una condizione clinica e non consiste semplicemente nel sentirsi tristi e un po’ giù. Si tratta di un disturbo dell’umore comune ma che necessita di cure. Il disturbo depressivo, infatti, comporta sintomi che influenzano il modo in cui ti senti, pensi e gestisci le attività quotidiane, come dormire, mangiare e lavorare.
La depressione è pertanto una vera malattia. Contrariamente al senso comune, non è un segno di debolezza o un difetto caratteriale. Non si può “scappare” dalla depressione clinica. La maggior parte delle persone che soffre di depressione, inclusa la depressione senile, necessita di cure per stare meglio.Depressione senile: sintomi
Sebbene la depressione sia un problema comune tra gli anziani (Gum et al., 2009; Wetherell et al, 2005; Reynolds & Charney, 2002), di fatto non è la regola nel naturale processo dell’invecchiamento. In effetti, gli studi dimostrano che la maggior parte degli anziani si sente soddisfatta della propria vita (Charles, 2011; Scheibe, & Carstensen, 2010), nonostante il sopraggiungere di malattie o problemi fisici. Tuttavia, è necessario considerare che gli importanti cambiamenti nella vita che si verificano con l’avanzare dell’età possono sfociare in sentimenti di disagio, stress e tristezza. Spesso infatti si parla di depressione reattiva nell’anziano.
Si pensi ad esempio alla morte di una persona cara (Kastenbaum, 1999), all’uscita dai contesti produttivi e l’ingresso in quelli assistenziali e sanitari (Sterns & Dawson, 2012) o al dover affrontare una grave malattia (Aldwin et al., 2007; Schulz & Heckhausen, 1996). Tutti questi eventi possono lasciare le persone tristi o ansiose. Dopo un iniziale periodo di adattamento, molti anziani possono ritrovare il proprio equilibrio emotivo, tuttavia questo potrebbe non accadere, con il conseguente sviluppo di depressione.
Le persone anziane depresse sembrano sentirsi stanche, hanno difficoltà a dormire o possono sembrare scontrose e irritabili. I problemi di confusione o di attenzione sottostanti la depressione senile, a volte, sembrano richiamare il morbo di Alzheimer, demenza o altri possibili disturbi cerebrali (Frazer et al., 2005). Gli anziani, inoltre, potrebbero soffrire di più condizioni mediche, come malattie cardiache, ictus o cancro (Butler, & Zeman, 2005; Frazer et al., 1996), che possono causare sintomi depressivi. Talvolta alcuni potrebbero assumere farmaci con effetti collaterali che contribuiscono alla depressione.
Depressione senile: cause e fattori di rischio
I fattori che sembrano aumentare il rischio di depressione nelle persone anziane includono:
Essere donna
Essere celibe, divorziato/a o vedovo/a
Mancanza di una rete sociale di supporto
Eventi di vita stressanti
Concomitanti condizioni fisiche come: ictus, ipertensione, fibrillazione atriale, diabete, cancro, demenza e dolore cronico aumentano ulteriormente il rischio di depressione.
Inoltre, i seguenti fattori di rischio per la depressione sono spesso osservati negli anziani:
Alcuni medicinali o combinazioni di medicinali
Danni all’immagine corporea (da amputazione, chirurgia del cancro o infarto)
Mancanza di autonomia, sia per il ricovero in ospedale che per la necessità di assistenza sanitaria a domicilio
Disabilità
Storia familiare di disturbo depressivo maggiore
Timore della morte
Vivere da soli, isolamento sociale
Altre malattie
Tentativi di suicidio pregressi
Storia precedente di depressione
La recente perdita di una persona cara
Abuso di sostanze
Depressione senile: come comportarsi
Se sei preoccupato per un parente o un conoscente, potresti chiederti quale sia la terapia più indicata per la depressione senile. La maggior parte delle persone depresse trova utile il sostegno della famiglia e degli amici, il coinvolgimento in gruppi di auto-aiuto e di sostegno e la psicoterapia (Pinquart et al., 2007; Scogin et al., 2005).
La psicoterapia è particolarmente utile per coloro che hanno attraversato momenti di grande stress nella vita (come la perdita di amici e familiari, trasferimento da casa, problemi di salute) o che non possono assumere farmaci a causa di effetti collaterali, interazioni con altri farmaci o altre malattie mediche.
La psicoterapia negli anziani consente di affrontare un’ampia gamma di conseguenze funzionali e sociali della depressione. Il ricorso combinato alla psicoterapia insieme a farmaci antidepressivi è raccomandato.
Se conosci qualcuno con depressione senile, tieni a mente che:
Potresti essere la prima persona a notare la depressione. Incoraggiali a chiedere aiuto. Dì loro che la depressione è abbastanza comune e che può essere curata. Potrebbero aver bisogno di essere rassicurati sul fatto che non stanno "impazzendo". Puoi suggerire loro di vedere il proprio medico di famiglia e offrirti di andare con loro
Le persone depresse, soprattutto anziane, si stancano facilmente. Prova ad offrire un aiuto pratico, come fare la spesa o fare le pulizie. Potrebbero aver bisogno di ricordare di mangiare correttamente
Non costringerli a parlare. Il solo fatto di stare con qualcuno è spesso utile
Sii paziente. Le persone depresse spesso chiedono costanti rassicurazioni o si convincono di avere un qualche problema fisico. Spesso è perché hanno paura o non capiscono cosa sta succedendo loro
Non giudicare e sii di supporto: la depressione è una malattia che può essere curata
Approfondimento: Psicoterapia
Cerchi aiuto per te o un tuo caro?
Bibliografia
- Aldwin, C. M., Park, C. L., & Spiro, A. (Eds.). (2007). Handbook of health psychology and aging. Guilford Press.
- Butler, C., & Zeman, A. Z. J. (2005). Neurological syndromes which can be mistaken for psychiatric conditions. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 76(suppl 1), i31-i38.
- Charles, S. T. (2011). Emotional experience and regulation in later life. In Handbook of the Psychology of Aging (pp. 295-310). Academic Press.
- Frazer, C. J., Christensen, H., & Griffiths, K. M. (2005). Effectiveness of treatments for depression in older people. Medical Journal of Australia, 182(12), 627-632.
- Frazer, D. W., Leicht, M. L., & Baker, M. D. (1996). Psychological manifestations of physical disease in the elderly. In L. L. Carstensen, B. A. Edelstein, & L. Dornbrand (Eds.), The practical handbook of clinical gerontology (pp. 217–235). Sage Publications, Inc.
- Gum, A. M., King-Kallimanis, B., & Kohn, R. (2009). Prevalence of mood, anxiety, and substance-abuse disorders for older Americans in the national comorbidity survey-replication. The American Journal of Geriatric Psychiatry, 17(9), 769-781.
- Kastenbaum, R. (1999). Dying and bereavement. In J. C. Cavanaugh & S. K. Whitbourne (Eds.), Gerontology: An interdisciplinary perspective (pp. 155–185). Oxford University Press.
- Pinquart, M., Duberstein, P. R., & Lyness, J. M. (2007). Effects of psychotherapy and other behavioral interventions on clinically depressed older adults: A meta-analysis. Aging & mental health, 11(6), 645-657.
- Reynolds, C. F., & Charney, D. S. (2002). Unmet needs in the diagnosis and treatment of mood disorders in later life. Biological Psychiatry, 52(3), 145-147.
- Scheibe, S., & Carstensen, L. L. (2010). Emotional aging: Recent findings and future trends. The Journals of Gerontology: Series B, 65(2), 135-144.
- Schulz, R., & Heckhausen, J. (1996). A life span model of successful aging. American psychologist, 51(7), 702.
- Scogin, F., Welsh, D., Hanson, A., Stump, J., & Coates, A. (2005). Evidence‐based psychotherapies for depression in older adults. Clinical Psychology: Science and Practice, 12(3), 222-237.
- Dawson, N. T., & Sterns, H. L. (2012). Emerging perspectives on resilience in adulthood and later life: Work, retirement, and resilience. Annual review of gerontology and geriatrics, 32(1), 211-230.
- Wetherell, J. L., Lenze, E. J., & Stanley, M. A. (2005). Evidence-based treatment of geriatric anxiety disorders. Psychiatric Clinics, 28(4), 871-896.