Psicologo, psicoterapeuta e psichiatra sono figure professionali ben distinte che però vengono spesso confuse tra loro. Spesso molte persone non sanno neanche che ci sia una differenza tra psicologo e psicoterapeuta.
Che differenza c’è tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta?
Lo psicologo è colui che ha ottenuto una laurea specialistica (le vecchie magistrali) in psicologia, quindi 5 anni di studi universitari. Dopo ha svolto un tirocinio pratico di un anno per poter sostenere l’Esame di Stato. Dopo aver passato l'Esame di Stato si è iscritto all’Albo degli Psicologi.
Lo psicologo può dedicarsi a molti ambiti differenti come la psicologia clinica, della salute, del lavoro, dello sport, ecc. Lo psicologo che esercita una professione con finalità sanitarie si occupa di prevenzione, diagnosi e riabilitazione oltre alle attività di ricerca e didattica. Però può solo effettuare colloqui di sostegno e può effettuare valutazioni tramite la somministrazione di appositi test.
Non può dedicarsi alla cura del disagio psicologico che è propriamente detta psicoterapia ed è attività dello psicoterapeuta. Lo psicologo può lavorare con persone che soffrono di disturbi psicologici, ma non ha strumenti specifici per aiutarlo, lavorando sul potenziamento delle capacità dell'individuo e sulla promozione del benessere generale più che sulla cura del disagio. Quindi se una persona soffre di depressione e va da uno psicologo non otterrà un trattamento specifico per la depressione.
Lo psichiatra, invece, ha ottenuto una laurea in Medicina e Chirurgia, e successivamente ha conseguito la specializzazione post laurea in Psichiatria. Lo psichiatra è l’unico che può prescrivere farmaci. Per la legge italiana gli psichiatri sono abilitati alla psicoterapia, ma rimangono due lavori differenti e spesso chi decide di dedicarsi alla psicoterapia non si occupa di farmacoterpia e integra la propria formazione con ulteriori specializzazioni o formazioni specifiche.
Lo psicoterapeuta può essere sia uno Psicologo che un Medico. Deve necessariamente aver conseguito la Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dallo Stato della durata di almeno 4 anni ed essere iscritto al relativo albo professionale. Lo psicoterapeuta è lo specialista che attraverso strumenti clinici ulteriori a quelli dello psicologo e attraverso la relazione terapeutica, è in grado di accompagnare la persona in un processo di cambiamento più profondo, volto alla cura di disturbi e/o dello sviluppo di un migliore benessere psicologico.
Diciamo che lo psicoterapeuta sta allo psicologo come il medico specialista sta al medico di base.
Puntualizzati questi concetti di base solitamente sorgono dubbi sul discorso farmaco sì/farmaco no.
Ma quindi lo psicoterapeuta non prescrive farmaci?
Esatto. Ma non facciamo neanche molte altre cose. Questa è la classica domanda che tradisce ignoranza in materia. Se io chiedessi 'lo chef non mette apparecchi per i denti, vero?', la risposta corretta sarebbe 'no, non li mette'. Ma capite voi quanto è pertinente come richiesta.
Con questo non voglio dire che la differenza tra psicoterapeuta e psichiatra sia paragonabile a quella tra chef e dentisti, ma che sono lavori differenti, sebbene con scopi spesso quasi sovrapponibili.
Quindi sei contrario ai farmaci?
No. Sono contrario al cattivo uso dei farmaci come sono contrario al cattivo uso della psicoterapia. Oppure dall'uso della filosofia sopra alla scienza come guida nella pratica mestieri sanitari. Cosa che nella penisola italica va di moda sia nella pubblica amministrazione che nell'ambulatorio privato degli psicoterapeuti.
Io sono contrario ai farmaci, cosa dovrei fare?
Dipende se non ti servono non è un problema. Se però nel tuo caso specifico è raccomandata una farmacoterapia, devi accettare di ricevere cure di seconda scelta che quindi saranno meno efficaci.
Mi è capitato spesso di raccomandare vivamente un consulto con uno psichiatra a dei pazienti. Quando si sono rifiutati nella maggior parte dei casi li ho seguiti lo stesso. Ho messo però subito bene in chiaro che avremmo ottenuto meno e con più difficoltà che con l'aiuto di una corretta farmacoterapia.
In alcuni casi non ho proprio preso in carico il paziente in quanto non sarebbe stato un trattamento utile. Inoltre avrei fatto passare il messaggio che poteva uscire da quella situazione anche senza farmaci, cosa che non é sempre vera.
È autoritario e antidemocratico da dire, ma la popolazione generale non ha le competenze per fare queste decisioni in tema di salute. Se devo costruire una casa, affido il lavoro ad architetti ed ingegneri. Non gli dico cosa possono o non possono fare in base a ciò che io penso.
La recente ondata di 'anti-vaccinismo', ha ben dimostrato il pericolo di lasciare che siano le persone a scegliere cosa faccia bene in ambito sanitario. Per colpa delle intuizioni di alcune persone che non hanno mai studiato la medicina o lavorato come medico, ci sono bambini che muoiono.
Se devo volare negli Stati Uniti metto la mia vita nelle mani degli ingegneri che hanno progettato il velivolo e dei piloti che lo guidano. Bisogna scegliere di hi fidarsi. Non chiedo che i miei pazienti si fidino delle mie intuizioni, ma delle linee guida internazionali sostenute dalla ricerca scientifica che utilizzo come guida nel mio lavoro.
La psicoterapia è utile?
Alcune psicoterapie sono inutili, altre utili altre molto utili. Lo dice la ricerca scientifica che valuta le differenze prima e dopo i trattamenti in gruppi numerosi di persone. Un cacciavite è utile? Dipende. Se devi avvitare una vita sì, se devi piantare un chiodo no.
Per essere sicuri degli effetti la ricerca procede in questo modo (semplificando). Le persone all'inizio dello studio vengono divise casualmente tra due gruppi: uno viene trattato con la psicoterapia che si e l'altro non viene trattato oppure gli viene somministrata una terapia standard (il cosiddetto 'treatment as usual').
La terapia cognitiva e comportamentale di cui ci occupiamo rappresenta l'insieme di terapie che si sono dimostrate migliori della maggior parte dei trattamenti standard.
E i counselor?
Il counseling è una professione non riconosciuta dallo stato italiano. La legge si è espressa a volte a favore del couseling e spesso contro. La principale accusa è di abuso di professione.
Il parere di molti è che i counselor siano il frutto di un tentativo di sfruttare la legge sulle professioni non riconosciute per vendere corsi di formazione a persone che non hanno praticamente nessun prerequisito né di titoli né di esperienza lavorativa. Vengono formati in corsi che durano da uno a venti fine settimana circa.
All'interno del mondo della psicologia è nata una diatriba interna tra chi sfrutta questa moda per fare soldi vendendo corsi - con annessi certificati senza alcun valore legale - e chi ritiene che sia un abuso di professione da fermare.
'Counselor' significa consulente in inglese. È una figura professionale quantomeno dubbia, in quanto i consulenti esistono come professionisti che prestano consulenze nel loro ambito.
Se avessi bisogno di una consulenza esterna per decidere se operarti o no per un tumore da chi andresti? Se dovessi decidere se fare o meno causa al tuo vicino di casa da chi andresti?
Il motivo per il quale alcune persone, mosse da motivazioni che appartengono al dominio della psicologia, dovrebbero andare a chiedere consulenze da un counselor piuttosto che a uno psicologo o a uno psicoterapeuta mi è sempre sfuggito.
Se dovessi dare una risposta penso che darei uguale peso all'ignoranza dell'utenza, alle pressioni politiche e alle competenze di marketing del mondo dietro ai counselor.
Un counselor, in italiano consulente, rappresenta una professione non regolamentata. Questo significa che non ci sono dei prerequisti o degli standard di formazione, né albi professionali che tutelino chi si rivolge a tali professionisti garantendo le competenze di chi vi è iscritto.
Il lettore potrà pensare giustamente che vi sono due lati per ogni storia. Ricordo che noi crediamo in una psicoterapia scientifica che lavora con criteri riconosciuti a livello internazionale per intervenire a livello sanitario. Non sto parlando di terapie fatte per curiosità e interpretare i sogni. Invito a fare un parallelismo tra psicoterapia e medicina e ragionare chi sarebbe disposto a fidarsi di un counselor sanitario che non ha mai frequentato la facoltà di medicina.
... ai posteri l'ardua sentenza.
Approfondimento: Psicoterapia
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Articolo spiegato bene.
Chi può dare la possibilità di stare a casa dal lavoro , nel caso in cui ci sia nel paziente ansia depressiva con l’uso di stabilizzatore in associazione con lo sanax e in più Minias per dormire??
Se il lavoro crea ansia per da un tot di periodo ancche a seguito di ricovero figlia in ospedale e tumore al seno con mastectomia superata ma subita, ( il tumore presentava possibile malignità quindi non si è malati di tumore per la legge si è solo con un seno rifatto da culo e uno normale )malessere .rigidità muscolare .
mal di stomaco mal di testa poco appetito mancanza di respiro e molta difficoltà di ATTENZIONE nello svolgimento che il lavoro stesso richiede, e si è sotto psichiatra e il medico di base lascia la competenza di una eventuale prescrizione di malattia allo psichiatra ma lo stesso non ti dà più di sette giorni cosa si deve fare ?
Chiedere aspettativa per motivi di lavoro e non solo , è decisamente a discapito della persona perché percepisce zero assegno mensile e facendo così appesantisce tutte le sue ansie e a casa tranquilla ci sta poco. In più con una bambina a carico di 14anni che non vede il padre e quindi una madre sola, la paziente poca tranquillità può avere
tranquillità.
La malattia lo coprirebbe e permetterebbe un facile recupero delle forze pur se con più limiti di orario .
Basta scrivere con un po’ buonsenso nel certificato medico che il paziente si può muovere proprio per non fare ricadere di più il suo stato definito ansio depressivo.
Qualcosa che mi sfugge
Qualche consiglio come dipendente comunale?
Si ringrazia?
VENEZIA