Elaborazione del lutto: fasi e tempi

elaborazione del lutto

In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo potremmo purtroppo trovarci, o esserci trovati, ad affrontare una perdita. 

Elaborare un lutto significa affrontare, sia dal punto di vista emotivo che cognitivo, tutte le emozioni e i pensieri che ci travolgono a seguito di una perdita. Non si tratta di un processo lineare e pre-definito, ma di un processo che varia da persona a persona, sia in durata che in intensità.

Non è detto che si riesca sempre a elaborare un lutto. Questo potrebbe portare a un lutto patologico e a una depressione.

Le fasi di elaborazione del lutto

Alcuni autori hanno provato a definire gli stadi che si affrontano durante un lutto. La teoria più famosa e diffusa per l’elaborazione del lutto è la teoria delle cinque fasi di Elisabeth Kübler Ross. Ross teorizza l’esistenza di cinque specifiche fasi che la persona affronta dopo la perdita. Le cinque fasi del lutto possono tra loro coesistere, così come sovrapporsi o regredire l’una nell’altra: 

  • Negazione: l’individuo affronta una fase di negazione psicotica dell’esame di realtà, nella quale ritiene impossibile trovarsi in una tale condizione di sofferenza psichica; 
  • Rabbia: questa fase è caratterizzata da ritiro sociale, sensazione di solitudine e necessità di dirigere il proprio dolore verso l’esterno o verso l’interno; 
  • Contrattazione o patteggiamento: l’individuo “fa i conti” con ciò che manca e ciò che è ancora presente, e fa un bilancio della situazione attuale per cercare di determinare su che cosa può fare affidamento ora che la persona cara non c’è più, e su quali progetti di vita investire; 
  • Depressione: in questa fase, caratterizzata da sentimenti di tristezza, l’individuo prende consapevolezza della perdita e del fatto che nessuno è esente dalla morte; 
  • Accettazione del lutto: questa fase è caratterizzata dall’elaborazione del lutto e dall’accettazione delle nuove condizioni di vita senza la persona cara. 

Lindemann (1944) identifica invece tre stadi del lutto: 

  • Shock e incredulità: in questa fase, simile alla fase della negazione teorizzata da Ross, l’individuo si trova a sperimentare una sorta di rifiuto e di distacco emotivo dalla realtà; 
  • Dolore acuto: in questa seconda fase la persona viene travolta da una o più emozioni contemporaneamente e sperimenta un periodo di sofferenza nel tentativo di elaborare pensieri ed emozioni che lo accompagnano; 
  • Risoluzione del processo di cordoglio: in questa terza e ultima fase l’individuo ha elaborato sentimenti e sensazioni ed è ora in grado di accettare la perdita della persona amata. 

Successivamente anche Bowlby (1980) si occupò di elaborazione del lutto e identificò 4 fasi:

  • Disperazione acuta: questa fase è caratterizzata da stordimento, protesta e rifiuto della perdita;
  • Desiderio e ricerca: in questa seconda fase l’individuo ricerca attivamente e mentalmente la persona deceduta;
  • Disorganizzazione e disperazione: in questa terza fase la persona sperimenta una serie disordinata di emozioni negative, e si trova a vivere il dolore in maniera acuta e confusa;
  • Riorganizzazione: gli aspetti acuti del dolore iniziano a ridursi e la persona comincia ad avvertire un ritorno alla vita.

Sempre secondo Bowlby la perdita della figura di attaccamento (solitamente la madre) è per l’individuo un’esperienza devastante che scatena angoscia pervasiva. L’individuo sperimenta la sensazione di non riuscire a ristabilire il senso di sicurezza che la figura di attaccamento gli garantiva quando era in vita. I genitori infatti ci fanno sentire al sicuro e non ci fanno percepire la reale pericolosità del mondo. La loro assenza ribalta la sensazione di sicurezza che ci accompagna dall’infanzia all’età adulta, facendoci sentire maggiormente esposti al mondo e ai suoi pericoli.

Bowlby paragona dunque l’evoluzione del lutto all’evoluzione della vita umana, dove gli stadi del lutto corrispondono agli stadi dell’età evolutiva. Come poter quindi elaborare il lutto della madre? Secondo questo autore per poter accettare la perdita è necessario mantenere il legame a livello simbolico, ad esempio attraverso il ricordo, rituali e celebrazioni, in maniera tale da poter essere pronti a reinvestire in altre relazioni. 

Come elaborare il lutto?

Nell’affrontare un momento tanto delicato è importante innanzitutto informarsi e documentarsi sull’argomento: un buon aiuto possono essere articoli scientifici e manuali specifici. Una volta compreso che non esiste un modo giusto o sbagliato per affrontare il lutto, e che esistono molteplici differenze tra le persone, accettare il turbinio di emozioni che potrebbe travolgerci può risultare un po’ meno difficile. 

Qualora si sentisse l’esigenza di un aiuto specifico, ad esempio se si ritiene di non poter ancora sopportare il dolore nonostante sia passato molto tempo da quando è avvenuta la perdita, è sicuramente consigliabile rivolgersi ad un professionista. 

La psicoterapia offre validi strumenti per l’elaborazione del lutto. In particolare, nell’approccio cognitivo-comportamentale,  il primo passo è la narrazione dell’evento, che risulta di per sé terapeutica. L’ascolto attivo da parte del terapeuta e l’ausilio di testi o articoli scientifici rappresentano il primo passo. A questo segue una fase nella quale il terapeuta aiuta il paziente ad affrontare i sentimenti, spesso ambivalenti, che si provano nei confronti della persona perduta.

Segue una fase nella quale il paziente viene aiutato a ricordare positivamente la persona amata, anche tramite l’introduzione di rituali e celebrazioni. Infine si procede con il provare a ridefinire i rapporti con il defunto, accettando che egli non è più tra noi, per poter ricominciare a spendere le proprie energie in nuove relazioni positive.

Elaborazione del lutto: quanto tempo?

Possiamo affermare che non esiste un tempo di elaborazione del lutto uguale per tutti: sono tante le variabili da considerare, che influiscono sulla nostra capacità di accettare una perdita. Alcuni autori (Parkes, 1980; Parkes & Weiss, 1983) affermano come la qualità della relazione sia una di queste, e pertanto non può che influenzare il percorso di elaborazione. Sulla base di alcuni studi, possiamo dire però che generalmente, il tempo necessario per completare l’intero percorso di elaborazione copre un periodo che va dai 6 ai 24 mesi.

Approfondimento: Psicoterapia

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Bibliografia

  • Bowlby, J. (1980). Attachment and loss, vol 3. London Hogarth Press.
  • Lindemann, E. (1944). Symptomatology and management of acute grief. The American Journal of Psychiatry, 101, 141–148.
  • Parkes, C. M. (1980). Il lutto. Studi sul cordoglio negli adulti. Feltrinelli.
  • Parkes, C. M. & Weiss, R. (1983). Recovery from bereavement. Basic Books.

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