Psicoterapia del Disturbo d'ansia sociale
L’ansia sociale è una condizione di ansia, tensione e agitazione che si attiva nelle situazioni in cui si è chiamati ad interagire con gli altri o a mettere in atto una prestazione (performance). Il timore di essere giudicati dall’altro e la voglia di fare una bella figura sono naturali in determinate situazioni come, ad esempio, durante un esame o un colloquio di lavoro ma quando l’ansia diventa eccessiva, il timore di essere giudicati è intollerabile e si arriva ad evitare situazioni sociali che di per sé non prevedono l’essere sottoposti ad un giudizio (come entrare semplicemente in un negozio o chiedere un’informazione) allora potremmo essere di fronte ad un Disturbo d’Ansia Sociale.
Se ti riconosci in questa descrizione, potrebbe esserti utile richiedere un trattamento specializzato che ti dia supporto e ti fornisca strategie efficaci per affrontare l’ansia in modo graduale e risolutivo.
Scopi del trattamento
- Comprendere il funzionamento del disturbo d’ansia sociale e di eventuali altri disturbi compresenti (ad es., depressione)
- Imparare a gestire l’ansia e i sintomi fisici associati
- Imparare a rilassarsi e a controllare la respirazione
- Apprendere nuove abilità sociali
- Ridurre le limitazioni date dal disturbo: affrontare le situazioni sociali fonte di ansia
- Analizzare e modificare il pensiero (ad es., il timore del giudizio altrui) Ridurre la vulnerabilità al disturbo per prevenire future ricadute
Come funziona la psicoterapia per il Disturbo d’Ansia Sociale
I professionisti di Psicoterapia Scientifica propongono il trattamento più efficace secondo le Linee Guida Internazionali per il Disturbo d’Ansia Sociale (NICE - National Institute for Clinical Excellence, 2019). Le linee guida danno indicazioni su modalità e contenuti del trattamento e sono costantemente aggiornate sulla base dell’evoluzione della letteratura scientifica in merito al disturbo.
Il trattamento è sempre preceduto da una fase detta assessment o valutazione durante la quale si approfondiscono la natura e la gravità del tuo disturbo, in modo da aiutarti a comprendere il tuo funzionamento attuale. Sarà indispensabile sin dall’inizio che il terapeuta si impegni a costruire con te una relazione di fiducia, fondamentale per aiutarti ad aprirti con lui e a sentirti sicuro nell’esporti alle situazioni temute. Al termine di questa prima fase si concordano obiettivi e modalità del trattamento, in modo da elaborare un programma di intervento personalizzato in base alle caratteristiche del tuo specifico Disturbo d’Ansia Sociale (fobia sociale).
In linea generale, il trattamento inizia con una fase detta psicoeducazione durante la quale il terapeuta ti fornirà informazioni per comprendere al meglio la natura dell’ansia e del Disturbo d’Ansia Sociale. Ti verranno, inoltre, insegnate delle tecniche di autoregolazione della respirazione e, se ritenuto opportuno nel tuo caso, anche delle strategie di rilassamento (ad es., il rilassamento muscolare progressivo). Il terapeuta ti aiuterà a stilare un elenco delle situazioni temute (ad es., pranzare in un locale con gli amici, parlare con un professore, telefonare ad un ufficio per chiedere informazioni) e a definire dei passi intermedi da affrontare dal meno temuto al più ansiogeno. A questo punto si procederà lavorando su due versanti:
- Con un approccio comportamentale: è utile apprendere nuove abilità sociali e migliorare il tuo modo di relazionarti con gli altri sia a livello non verbale (ad es., guardare l’altro negli occhi e modulare il tono della voce) sia a livello verbale (cosa dici e come lo dici). Le singole abilità verranno provate in studio assieme al terapeuta e poi sperimentate al di fuori, in contesti reali della quotidianità. Si passa in tal modo ad affrontare con l’esposizione in vivo le situazioni temute, iniziando da quelle che provocano meno ansia sino ad arrivare a quelle maggiormente ansiogene. La gradualità con cui vengono svolti gli esercizi di esposizione è fondamentale perché ti consentirà di abituarti all’ansia provata, ai sintomi fisici e a ridimensionare le previsioni su quello che potrebbe accadere in quella situazione. Talvolta può essere utile far precedere l’esposizione in immaginazione all’esposizione in vivo, in modo da richiamare in immaginazione la situazione temuta e familiarizzare con essa. L'uso dell'immaginazione risulta utile anche quando la situazione temuta è troppo difficile da riprodurre nella realtà (ad es., se l’ansia si attiva nel corso di un evento che si verifica raramente come festeggiare la vigilia di Capodanno con gli amici).
- Con un approccio cognitivo: ti verranno insegnate tecniche per imparare a riconoscere i pensieri automatici collegati alla tua ansia (ad es., “penseranno che non sono capace”, “mi tremerà la voce”) e progressivamente verranno identificate le credenze sottostanti ovvero dei pensieri più profondi e radicati nel tuo modo di pensare (ad es., “devo piacere a tutti”, “è terribile essere rifiutati”, “se mostro che sono in ansia, penseranno che sono un debole”). Dopo aver individuato ciascun pensiero imparerai a metterlo in discussione sino a modificarlo e ad individuarne uno più veritiero, più realistico, che ti convince di più. A questo punto imparerai a rispondere ai tuoi pensieri in modo diverso e a dargli meno peso.
- Assessment
- Respirazione diaframmatica lenta
- Rilassamento muscolare progressivo
- Esposizione situazionale
- Allenamento a spostare l'attenzione verso l'esterno
- Feedback tramite registrazioni audio e video
- Training di assertività
- Ristrutturazione cognitiva
- Esperimenti comportamentali
Esempio di una terapia per il Disturbo d’Ansia Sociale
Seguire un trattamento per l’ansia sociale può essere, soprattutto inizialmente, molto faticoso perché richiede impegno e determinazione nell’affrontare situazioni che non solo produco ansia, disagio e malessere ma che ogni volta riattivano quei pensieri disturbanti che ostacolano il tuo modo di stare con gli altri (ad es., “non sono capace di…”, “non sono bravo come loro”, “penseranno che sono uno stupido”, “non sopporto che mi guardino mentre mangio”).
Informazioni chiare per chi soffre del disturbo e indicazioni pratiche e operative sul trattamento sono presenti nel testo dei disturbi d’ansia di Andrews e colleghi (2003) e nel libro specifico per l’ansia sociale di Marsigli (2018).
Una delle prime fasi del trattamento consiste proprio nell’imparare a gestire l’ansia attraverso la tecnica della respirazione diaframmatica lenta che ti aiuterà a regolarizzare il respiro, a gestire l’iperventilazione e, di conseguenza, a controllare il livello di ansia e a ridurre le interpretazioni catastrofiche suscitate dai sintomi fisiologici tipici dell’ansia (ad es., aumento del battito cardiaco, sudorazione, tremore). Questa tecnica consiste nell’inspirare per tre secondi ed espirare per tre secondi mantenendo una respirazione diaframmatica. Fondamentale sarà allenarsi quotidianamente in modo da arrivare a ridurre la propria frequenza respiratoria. Acquisire il controllo sulla respirazione è di aiuto anche nella gestione dell’ansia anticipatoria ovvero di quello stato di agitazione che precede l’affrontare una situazione temuta. Ti sarà, inoltre, suggerito di annotare nella fase pre-evento le previsioni su quanto accadrà e su come ti comporterai e di confrontarle nella fase post-evento con quanto effettivamente accaduto. Ciò potrà aiutarti a ridimensionare le previsioni catastrofiche che sei solito fare: la tua mente ti prepara sempre al peggio ma così facendo i tuoi livelli di ansia salgono e la probabilità che le cose vadano proprio come immaginavi aumentano in una sorta di profezia che si autoavvera.
Altra tecnica utile è quella del rilassamento muscolare progressivo di Jacobson basato sul principio che rilassando le tensioni muscolari si riesce a calmare anche la mente. Ti si chiederà di contrarre volontariamente alcuni gruppi muscolari e poi di rilasciare la tensione notando la sensazione di rilassamento che ne deriva. Questi esercizi consentono non solo di diminuire l’intensità dell’ansia ma anche di affinare la propria capacità di riconoscere la tensione e di intervenire appena compaiono i primi sintomi di ansia.
Sin dall’inizio del trattamento ti verrà proposto di mantenere tra una seduta e l’altra un diario di monitoraggio dei tuoi pensieri, al fine di identificare quali sono le situazioni che ti provocano ansia, quali sono i pensieri o le immagini che ti passano per la mente in ciascuna situazione ansiogena, quanta ansia provi, quali sensazioni fisiche avverti e come reagisci.
Dopo aver imparato a notare i tuoi pensieri il terapeuta potrà guidarti a metterli in discussione con la ristrutturazione cognitiva in modo da razionalizzare quanto accade in quella situazione, individuare un pensiero più realistico e prendere le distanze dai pensieri iniziali cioè dar loro meno importanza.
Parte fondamentale del trattamento è esporsi alle situazioni temute ovvero a contesti che ti richiedono una prestazione, a situazioni in cui ti senti sotto esame o in cui ti è richiesto di interagire con gli altri. Ogni esposizione è discussa e concordata in seduta. Per risultare efficace è necessario che sia graduale, ripetuta e prolungata. Sarà importante non solo il lavoro in seduta ma anche l’esporsi più volte all’evento temuto perché più ti esponi, più ti abituerai alla situazione, in quanto questa diverrà familiare e non sarà più associata a conseguenze catastrofiche.
Allo stesso tempo si lavorerà per ridurre i comportamenti protettivi ovvero tutto ciò che fai per diminuire o prevenire i sintomi fisici associati all’ansia. Ad esempio: se il tuo timore è che mentre sei al bar l’ansia provochi tremore alle tue mani, potresti nasconderle, afferrare con forza la tazzina, controllare continuamente se le mani stanno tremando; se temi di parlare in pubblico e di arrossire, potresti coprire il viso con le mani, utilizzare un trucco coprente, tenere i capelli il più possibile davanti al viso; se temi che parlando con altre persone l’ansia ti faccia sudare, potresti tenere le braccia aderenti al corpo, abusare di talco e deodorante, indossare più capi in modo da nascondere il sudore. Tutti questi comportamenti apparentemente utili potrebbero rivelarsi controproducenti (ad es., indossare più capi ti farà sudare di più), rendendoti più ansioso e impacciato. Questo con buona probabilità peggiorerà la tua prestazione (ad es., ti distrarrai da quanto vuoi dire e comincerai a balbettare) e farà in modo che i pensieri negativi aumentino fino ad avverarsi (ad es., suderai, la tua ansia sarà più visibile e quello che vuoi dire non sarà comprensibile al tuo interlocutore).
Molte persone con ansia sociale sono remissive, eccessivamente riservate e passive nei loro comportamenti per paura di un rifiuto o di una valutazione negativa. In presenza di questi aspetti risulta utile lavorare anche sull’assertività. Per apprendere nuove e più funzionali abilità sociali si svolgono in seduta dei role-play attraverso i quali si sperimentano le singole abilità e le procedure per mettere in atto un comportamento assertivo. Anche in questo caso sarà poi essenziale riprodurre tali comportamenti in contesti reali in modo da allenarsi, farli propri e superare ogni timore nel comunicare le proprie opinioni, i propri pensieri, i propri desideri e bisogni in modo diretto, appropriato e nel rispetto dell’altro.
Domande Frequenti
Quanto è efficace la terapia per il Disturbo d’Ansia Sociale?
Si stima che al termine di un intervento di Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale (TCC) della durata media di 12 sedute, il Disturbo d’Ansia Sociale venga superato dal 76% dei pazienti in modo stabile (Öst, 2008, Norton & Price, 2007) ovvero che i risultati ottenuti perdurino nel tempo.
Quanto dura la terapia per il Disturbo d’Ansia Sociale?
Secondo le linee guida NICE (2019) un intervento di TCC dovrebbe consistere in un massimo di 14-16 sedute della durata di 60-90 minuti per circa 4 mesi. Nonostante ciò potrebbero essere presenti fattori che rallentano i progressi del paziente, rendendo difficile stimare a priori la durata complessiva di un intervento, come: la compresenza di un altro disturbo (ad es., depressione, abuso di sostanze, Disturbo d’ansia generalizzata o Disturbo Ossessivo-Compulsivo) o di un Disturbo di Personalità; la difficoltà della persona a mantenere una costanza nella pratica degli esercizi a casa; il perdurare del disturbo da molti anni.
È utile assumere farmaci per ridurre l’ansia sociale?
Anche se non si soffre di depressione, in caso di ansia possono essere prescritti dei farmaci SSRI ovvero degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. È stato dimostrato come il trattamento farmacologico non è utile quanto la TCC ed è da considerare che all’interruzione della cura farmacologica corrisponde con buona probabilità una ricomparsa della sintomatologia ansiosa.
Bibliografia
- Andrews, G., Creamer, M., Crino, R., Hunt, C., Lampe, L., & Page, A. (2003). Trattamento dei disturbi d’ansia. Guide per il clinico e manuali per chi soffre del disturbo. Centro Scientifico Editore.
- Marsigli, N. (2018). Stop all’ansia sociale. Strategie per affrontare e gestire la timidezza. Edizioni Centro Studi Erickson.
- National Institute for Clinical Excellence. (2019). Social anxiety disorder: recognition, assessment and treatment. https://www.nice.org.uk/guidance/cg159
- Norton, P. J., & Price, E. P. (2007). A meta-analytic review of cognitive-behavioral treatment outcome across the anxiety disorders. Journal of Nervous and Mental Disease, 195, 521–531.
- Öst, L-G. (2008). Efficacy of the third wave of behavioral therapies: A systematic review and meta-analysis. Behaviour Research and Therapy, 46, 296-321.