John Bowlby (1969; 1988) postula che l’essere umano presenti già dalla nascita una predisposizione innata a formare legami di attaccamento con le figure genitoriali primarie, definite Figure di Attaccamento. La Figura di Attaccamento è per il bambino una “base sicura”, a cui il bambino si rivolge quando si sente abbandonato o minacciato. Il concetto di “base sicura” è in realtà da attribuirsi a Mary Ainsworth che, attraverso gli studi osservativi della Strange Situation (Ainsworth, Blehar, Waters & Wall, 1978) , delineò tre stili di attaccamento, che dipendono dalle modalità di interazione del bambino con il caregiver:
- Sicuro: i bambini con attaccamento sicuro sono in grado di apprendere funzioni fondamentali per il proprio sviluppo, come l’esplorazione dell’ambiente, l’autoregolazione, la fiducia e la reciprocità. La creazione di una relazione di attaccamento sicuro tra madre e bambino è uno dei principali fattore protettivi contro lo sviluppo di psicopatologie.
- Insicuro ambivalente: questo stile è caratterizzato dal costante bisogno di rassicurazioni e accudimento. Il bambino è preoccupato e angosciato dai comportamenti imprevedibili dell’altro, al quale si aggrappa temendo di venir abbandonato.
- Insicuro evitante: si tratta di bambini che imparano molto presto a non esprimere i loro bisogni e a non fare richieste all’altro, per evitare di ricevere risposte di rifiuto o disinteresse dalla figura di riferimento (Bowlby, 1988) e per non sentire il dolore che potrebbe derivare a seguito di tali risposte negative.
- Insicuro disorientato/disorganizzato: questa quarta categoria è stata introdotta successivamente da Main e Solomon (1986) e include i bambini non classificabili nelle precedenti tre categorie, spesso bambini vittime di gravi traumi e abusi.